Il ruolo del Chief Knowledge Officer nelle organizzazioni

Nell’organigramma aziendale, vengono spesso citate, nell’ambito del management, le figure più rappresentative, cioè il Chief Executive Officer (CEO), che ricopre le vesti di Amministratore Delegato, il  Chief Financial Officer (CFO), che prende in gestione tutti gli aspetti che ruotano attorno alla finanza aziendale, e il Chief Technical Officer (CTO), figura di riferimento per tutti gli aspetti legati all’infrastruttura tecnologica di cui si avvale l’attività di business aziendale.

Oltre alle figure appena citate, per le aziende che hanno un focus importante orientato alla gestione del rapporto con il cliente, emerge anche una nuova figura non molto conosciuta in Italia, quella del Chief Knowledge Officer (CKO).

Attivo soprattutto nel campo del Knowledge Management, il Chief Knowledge Officer funge da vero e proprio leader nell’organizzazione, incentivando i componenti dei diversi rami aziendali a massimizzare la loro resa professionale attraverso l’archiviazione e la condivisione della conoscenza aziendale. Il capitale intellettuale di un’organizzazione, vale a dire il suo know-how interno, è un asset strategico che produce un importante vantaggio competitivo all’azienda e che non andrebbe mai disperso, ma invece impiegato con cura quando ce n’è bisogno.

Il Chief Knowledge Officer si occupa di massimizzare la resa del capitale conoscitivo presente in azienda, facendo sì che quest’ultimo produca un ROI positivo e misurabile. La ricchezza del know-how aziendale comprende gli asset intangibili legati ai brevetti, ai sistemi di CRM e alla condivisione delle best practices tra i diversi componenti aziendali.

Il Chief Knowledge Officer è molto utile anche nei casi di ristrutturazione aziendale, nei quali è richiesto un approccio aperto all’innovazione e alla razionalizzazione. Le qualità del Chief Knowledge Officer riguardano una buona cultura interdisciplinare, nonché la presenza di un’efficace intelligenza interpersonale nel gestire e risolvere i problemi di una cattiva comunicazione interna. Esso inoltre coniuga le doti di leadership al coordinamento dei team aziendali, comportandosi da agente del cambiamento per la cultura e le pratiche aziendali.

In alcuni casi particolarmente delicati, il Chief Knowledge Officer riceve da parte del top management la delega a progettare anche la vision complessiva dell’organizzazione. Infine, questa figura incentiva una valida collaborazione interna tra i dipendenti dell’azienda, facendo sì che le informazioni più importanti non vadano perdute ma al contrario capitalizzate: a questo scopo, il Chief Knowledge Officer può collaborare con il CTO per progettare e costruire internamente all’azienda una valida piattaforma di Knowledge Management, che permetta agli operatori del customer care e ai clienti di accedere allo stesso tempo al medesimo database di informazioni via web in modalità self-service con lo scopo di velocizzare i tempi di risposta e migliorare la customer satisfaction.

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